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1. Introduzione

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Bit

L’algebra booleana, introdotta da George Boole nel XIX secolo, costituisce la base teorica su cui si fondano molte delle tecnologie moderne, in particolare l’informatica e l’elettronica digitale. Grazie all’algebra booleana, possiamo modellare e analizzare sistemi logici, come circuiti digitali e algoritmi, con un linguaggio matematico preciso e potente.

Un po’ di storia #

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George Boole

L’algebra booleana prende il nome da George Boole, un matematico e logico britannico che, nel 1854, pubblicò il suo lavoro fondamentale “An Investigation of the Laws of Thought“.

Prima dell’opera di Boole, la logica era principalmente dominata dall’approccio aristotelico, basato su sillogismi e su un sistema di inferenze piuttosto statico. Boole introdusse l’idea di esprimere proposizioni logiche con variabili binarie (che assumono valori 0 o 1) e di combinare queste variabili usando operazioni come AND, OR e NOT. Queste operazioni, che oggi chiamiamo operazioni booleane, sono alla base di tutto il calcolo digitale moderno.

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Claude Shannon

A metà del XX secolo, con lo sviluppo dei computer elettronici, l’algebra booleana divenne cruciale per la progettazione di circuiti digitali. Claude Shannon, un altro pioniere, utilizzò i principi dell’algebra booleana per dimostrare come potessero essere usati nella progettazione di circuiti elettrici, ponendo le basi per la teoria dell’informazione e per l’ingegneria dei sistemi digitali.