Gli amplificatori operazionali, comunemente noti come opamp, sono dispositivi elettronici fondamentali utilizzati per effettuare operazioni matematiche tra segnali come somme, sottrazioni, moltiplicazioni, integrazioni e derivazioni.
Il loro campo di utilizzo è molto vasto:
- Acquisizione di segnali analogici da sensori (condizionamento, amplificazione, filtraggio)
- Elaborazione dei segnali (amplificazione, raddrizzamento, integrazione, somme)
- Generazione di forme d’onda (oscillatori)
- Conversione A/D (sample and hold, comparatori)
- Convertitori (corrente o tensione)
- Buffer (voltage follower)
Un po’ di storia #
Il concetto di amplificatore operazionale risale agli anni ’60, con l’introduzione del primo op-amp integrato, il Fairchild μA702, progettato da Bob Widlar.
Questo sviluppo segnò una svolta nella tecnologia dei semiconduttori, rendendo possibile la produzione di amplificatori a basso costo e ad alte prestazioni.
Successivamente, l’introduzione del leggendario μA741 nel 1968 consolidò l’op-amp come uno standard dell’industria elettronica, grazie alla sua stabilità e facilità d’uso.